conoscersi
Sono pacato, puntuale ed educato. Professionalmente curioso ed irrequieto; equilibratamente testardo.
Prediligo le trattative al contenzioso, ma ricercando sempre la miglior tutela del cliente. Così, nell’attività di consulenza, mi propongo di chiarire tutte le criticità ed i punti di forza di ogni posizione per arrivare a scegliere, con reciproca fiducia, la strada da percorrere.
Ambisco ad avere un’organizzazione metodica e trasparente; utilizzo un gestionale di studio avanzato per permettere al cliente di seguire e gestire on-line la sua pratica (condivisione dei documenti, report delle spese, agenda degli obiettivi e delle scadenze).
Tutti gli investimenti nella formazione professionale sono stati orientati dai miei interessi personali e dalle richieste dei clienti, con la convinzione che solo lo studio e la passione possono migliorare la soddisfazione reciproca.
Che vuol dire «grande avvocato»? Vuol dire avvocato utile ai giudici per aiutarli a decidere secondo giustizia, utile al cliente per aiutarlo a far valere le proprie ragioni.
Utile è quell’avvocato che parla lo stretto necessario, che scrive chiaro e conciso, che non ingombra l’udienza con la sua invadente personalità, che non annoia i giudici con la sua prolissità e non li mette in sospetto con la sua sottigliezza: proprio il contrario, dunque, di quello che certo pubblico intende per «grande avvocato».
Piero Calamandrei – Giurista e padre dell’Avvocatura italiana